Il Lucca Comics 2007 era appena finito, gli amici immaginari erano tornati nel limbo dei miei fogli bianchi, ed io avevo un sonno allucinante ed una malinconia devastante.
Entrai in ufficio e faceva freddo, oltretutto.
Stranamente non ero l'ultima, ne mancava ancora una, che arrivò poco dopo che io mi ero adagiata (diciamo più accasciata) sulla sedia da festa dell'unità che mi avevano gentilmente messo sotto al sedere.
Fu con l'ingresso della ritardataria che mi guardai intorno.
Entrò con un sorriso smagliante ed i capelli freschi di parrucchiere, le unghie curatissime, i vestiti perfettamente coordinati tra di loro, un fiocchetto rosa tra i capelli (UN FIOCCHETTO ROSA!) e borsa inquietantemente coordinata con tutto il resto...
Volsi lo sguardo verso le altre ragazze...
Molto meno carine della ritardataria, e con minor ossessione (o presumo solo minor gusto) per gli abbinamenti cromatici, ma ugualmente...terribilmente...spaventosamente...FESCION!
Tranne una.
Goffa, impacciata, decisamente sovrappeso, con il maglione della domenica e la borsa prestata, i capelli appena tinti per l'occasione, che guardava le altre e cercava di imitarne i modi.
Poi guardai me.
Per fortuna non disponevo di uno specchio dove prendere coscenza delle mie occhiaie e dei miei capelli da gatto silvestro appena uscito di lavatrice...ma il resto potevo vederlo e non era proprio all'altezza (se così si può dire) di quei cloni dei cloni dei cloni dei cloni di qualche pupa da realiti sciò o di qualche ulteriore clone di paris ilton.
Me ne stetti zitta ad annuire tutto il tempo, pregando che il momento di andarsene arrivasse presto.
Arrivò.
Ma arrivò anche il primo giorno di lavoro.
Eravamo in ufficio io e la ritardataria.
Tra tutti i cloni mi avevano assegnato lei, che gentili...almeno aveva gusto nel vestirsi.
Almeno distingueva i colori.
Non mi aspettavo che mi sarei così affezionata alla sua ingenuità...
Quando mi guardava con i suoi occhioni blu dicendo con aria ingenua e voce da bambina "sono imbranata, non lo so fare, mi aiuti?"
Una bambolina, la mia Scirlei (così decisi che si sarebbe chiamata).
Le giornate lavorative passavano abbastanza bene.
Avevamo una scrivania a testa, un computer a testa, un telefono a testa.
Io fingevo di essere il Detective Cooper, un investigatore privato degli anni 50 sull'orlo della rovina, che legge il giornale ripiegato e spiegazzato con i piedi sulla scrivania, con il suo cappellaccio da reporter sulla testa e la tazza del caffè vicino.
Lei era la mia segretaria svampita, carina come una stampa della coca cola, a cui chiedevo il caffè e da cui mi sentivo rispondere "non lo so fare, capo"
io con infinita pazienza le facevo notare che..."ma non lo devi fare te, lo fa la macchinetta"
e lei mi zittiva con la sua vocina che scoglie i ghiaccioli "e allora perchè non lo chiedi a lei, capo?"
Tuscè.
Ma.
Le belle cose finiscono presto, oppure vengono drasticamente interrotte da episodi decisamente meno piacevoli.
Improvvisamente mi ritrovai di sabato pomeriggio (tralaltro abbastanza soleggiato e caldo, nonostante la stagione, cosa che faceva salire la mia sociopatia cronica a livelli mai raggiunti prima) in ufficio con gli altri due cloni.
No, non quello goffo e impacciato.
Gli altri due.
Una di loro se ne andò presto, presa da non so che fidanzato o da che impegno socialmente fondamentale.
Rimasi, mio malgrado, sola con l'altro clone, morente.
Si. Morente. Come tenne a specificarmi dopo pochi minuti di rilassante silenzio, durante i quali io ero intenta a svolgere qualche lavoro importante (conversare con persone lontane su emmessenne).
Il clone si trovava nel pieno di quel periodo del mese che affligge il genere femminile, puntuale (quando più quando meno) come un boia all'esecuzione.
Non per questo tutte andiamo in giro a cercare l'attenzione per le nostre tristi ovaie torturate.
Ma vabbè.
"ma è vero che se prendi la pasticca (il famoso moment) a stomaco vuoto ti viene l'emorragia?"
"O__O'' eh?!"
"ahahahahahahah" risata riguardo alla mia distrazione, a quanto pare comica, di circca 5 minuti cronometrabili, seguita dalla frase di cui sopra (di nuovo!)
"mmm...ciai le tu cose!?"
"si..."
"allora hai già l'emorragia..."
SILENZIO IMBARAZZANTE (qualcosa tipo 10 minuti in cui io ho visto un barlume di speranza...che potesse andare avanti così fino alla fine del turno)
appunto n°1. i cloni non capiscono mai le battute
"no...ma io intendevo l'emorragia interna!"
" O___O'' eh?!??!?!?"
"me lo hanno detto..."
"ma....ò.ò"
"davvero..."
Rifletto un momento sul da farsi.
Lancio SOS disperati a quasi tutti i miei contatti in linea.
"se tra due minuti non rispondo mandate i rinforzi"
In quel momento pregai anche di avere abbastanza anticorpi per difendere il mio cervello dalla sua stupidità e scarsi globuli rossi per non far affluire ossigeno così da cadere in un breve ma significativo letargo.
"sai che hai ragione?" le dissi con aria molto convincente
"°O° ecco vedi?!"
"si...una ci morì!"
"..."
"..."
appunto n°2. i cloni ridono su qualsiasi cosa che non sia una battuta
"ahahahahahahahahahahaha" risata degna del racconto più comico mai sentito prima
"guarda..che..."dissi con un certo imbarazzo ed aria grave "davvero...una ci morì..."
Il clone rabbrividì.
"ah..."
Poi calò il silenzio.
appunto n°3. con i cloni bisogna essere drastici.
